Effettuando acquisti online si ha la possibilità di esercitare il diritto di recesso, cioè se si cambia idea circa l’utilità dell’acquisto effettuato è possibile rispedirlo al venditore ottenendo la restituzione della somma pagata. Ma quale somma? Solo il prezzo pagato per il bene acquistato o anche il costo della spedizione? Ed il costo della restituzione è a carico dell’acquirente o del venditore? La comunicazione da parte dell’acquirente deve essere fatta obbligatoriamente tramite raccomandata o basta una semplice comunicazione online?
A tutte queste domande ha risposto la Corte di Giustizia Europea, chiamata a dirimere una controversia che riguardava proprio questi argomenti. E così ad aprile la Corte di Giustizia Europea ha emesso la sua sentenza, esattamente la nr.C-511/08, nella quale indica quali siano le spese che il compratore deve sostenere. Nella sostanza dispone che le spese che devono essere sostenute da chi esercita il diritto di recesso devono essere zero. Ottima notizia per chi acquista beni online, un pò meno per chi li vende. Nella sentenza viene disposto quindi che in questi casi il venditore dovrà restituire tutta la somma pagata da chi ha effettuato l’acquisto, comprese le spese di spedizione. E allora quale dovrebbe essere il comportamento più corretto da parte di chi effettua vendite online? Dopo che il bene è stato acquistato e sono state pagate le somme per il suo costo e per le spese di spedizione, questo arriva in possesso dell’acquisente, il quale, per logica, aprirà la confezione e proverà l’oggetto. Si accorgerà che questo non è quello che desiderava ed invierà una e-mail al venditore o compilerà un apposito modulo online messo a disposizione sul sito del venditore. Quest’ultimo darà conferma della ricezione, provvederà alla restituzione di tutta la somma versata ed invierà, a proprie spese, presso il domicilio dell’acquirente un corriere che provvederà al ritiro del bene. Nella realtà sono una rarità i venditori online che adottano questo comportamento. Infatti molti richiedono che il bene sia restituito ancora nella confezione originale, e molto spesso richiedono che questa sia ancora integra. Cosa praticamente impossibile, perchè prima di decidere che un oggetto non faccia al caso nostro dovremmo almeno vederlo e provarlo. Inoltre queste non sono condizioni richieste dalla Legge, che anzi prevede che il bene restituito sia in normale stato di conservazione.
Per quel che riguarda la comunicazione dell’intendimento dell’acquirente di restituire il prodotto, molti richiedono una comunicazione telefonica o tramite strumenti online, che deve però essere poi confermata mediante l’invio di una raccomandata. Questa procedura però non è obbligatoria secondo il codice del consumo attualmente in vigore e non fa altro che complicare le cose ed aumentare le spese a carico di chi acquista.
Prima di acquistare un bene online è quindi necessario verificare esattamente quali siano le condizioni di vendita e quali siano le procedure che il venditore richiede per l’esercizio del diritto di recesso e valutare bene da chi acquistare.
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