Cominciamo subito a spiegare cos’è l’anatocismo, termine poco conosciuto che però tanto incide sui nostri rapporti con istituti bancari e finanziarie. Sostanzialmente con tale termine si intende la capitalizzazione degli interessi su di una somma cosicché anch’essi producano a loro volta interessi. Per fare un esempio pratico conosciuto a tutti. Se si ha una somma depositata in un conto corrente, al termine dell’anno la banca riconoscerà degli interessi su di essa che verranno accrediti sul conto. L’anno successivo (ammesso che tale somma non sia stata utilizzata, cosa impossibile credo) gli interessi saranno calcolati sulla somma che avevamo depositato sommata agli interessi già accreditati. Analogamente se avessimo un debito ogni anno verrebbero calcolati gli interessi sul debito, che si sommerebbero al debito stesso e quindi l’anno successivo dovremmo restituire gli interessi sia sul debito che sugli interessi già maturati. Quindi, in parole povere, significa calcolare gli interessi sugli interessi.
A causa di varie interpretazioni giurisprudenziali, sino all’anno 2000, se un cliente “andava in rosso” sul proprio conto corrente l’istituto applicava un tasso di interesse su tale somma, cosa fin qui legittima, calcolando però gli interessi trimestralmente e non annualmente. Proprio per tale pratica ogni trimestre gli interessi maturati si sommavano alla somma da restituire e sul totale venivano nuovamente calcolati gli interessi nel trimestre successivo. Con tale calcolo le somme restituite erano chiaramente superiori a quelle in realtà dovute e vi era una chiara disparità tra il calcolo degli interessi attivi, che avveniva annualmente, e quelli passivi che erano appunto calcolati trimestralmente.
Nell’anno 2000, con una legge specifica, si vietava tale pratica per cui le persone interessate potevano chiedere la restituzione delle somme indebitamente trattenute.
Per rendere meglio l’idea di cosa significhi questa differenza, facciamo un esempio. Se un correntista “andava in rosso” di €.2.000 per un anno e su tale somma fosse stato applicato un interesse del 10%, gli interessi pagati sarebbe stati:
I trimestre: il 10% di €.2.000 → €.200 diviso 4 (i trimestri) → €.50,00
II trimestre: il 10% di €.2050 (2000 di debito + 50 interessi trimestre precedente) → €.205 /4 → €.51.25
III trimestre: il 10% di €.2101.25 → €.210.125 /4 → €.52.53
IV trimestre: il 10% di €.2153.78 → €.215.378 /4 → €.53.84
In totale gli interessi dovuti sarebbero €.207.52 ai quali si sarebbero sommate le spese, ammontanti generalmente ad €.15,00 per trimestre, ossia €.60, per un totale di €.267.52. Senza anatocismo la somma sarebbe ammontata a €.200 più €.15 di spese per un totale di €.215. La differenza c’è, eccome.
Con il decreto cosiddetto “Milleproroghe” dell’anno 2010 però venivano accorciati i tempi per la richiesta di restituzione di tali somme. Veniva infatti stabilito che il termine di 10 anni per avanzare tale richiesta non decorreva più dalla data di chiusura del conto corrente, bensì dalla data in cui la banca aveva addebitato la capitalizzazione degli interessi. Ora, facendo un rapido calcolo, se il termine di prescrizione per la richiesta è di dieci anni, gli addebiti sono avvenuti sino all’anno 2000 e il “Milleproroghe” è di fine 2010 ciò voleva dire che non ci sarebbe più stata la possibilità di richiedere la restituzione, con grande sollievo da parte delle banche.
Ora tale norma è stata dichiarata illegittima per cui il termine di dieci anni per la prescrizione del diritto di rimborso non deve essere calcolato partendo dalla data di addebito ma dalla data di chiusura del conto corrente interessato dall’anatocismo.
Quindi controllate se il vostro conto corrente sia stato interessato dall’anatocismo. Qualora lo fosse stato e non fossero ancora scaduti i termini di prescrizione, richiedete la restituzione degli interessi indebitamente trattenuti, le spese addebitate nonché gli interessi nel frattempo maturati a vostro favore su tale somme. Per inviare la richiesta, che deve essere effettuata tramite Posta Raccomandata A/R, potete utilizzare questa di lettera Richiesta rimborso interessi per anatocismo
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