Abbiamo visto in un altro articolo (questo) di cosa si occupa una banca. Tra le altre cose abbiamo visto che raccoglie i soldi da chi li ha prestandoli a chi ne ha bisogno attraverso mutui, prestiti, fidi, etc.
Ma chi è che da i propri soldi alla banca e come? Semplice, tutti noi depositandoli nei conti correnti. Quindi il conto corrente altro non è che un deposito per i nostri soldi. E allora, se i soldi sono i nostri, perchè si paga la tenuta di un conto corrente? La tenuta del conto corrente è a pagamento in quanto gli istituti di credito uniscono al conto corrente una serie di servizi aggiuntivi, come l’utilizzo di carte di pagamento, assegni bancari, domiciliazione delle utenze, bonifici, etc. Quindi il conto corrente non solo custodisce i nostri soldi, ma ci da una serie di servizi aggiuntivi che rendono più semplice la gestione delle nostre finanze ed anche la nostra vita. Quindi è utile e spesso è necessario avere un conto corrente, ma come fare per sceglierne uno adatto a noi? Questo potrebbe essere un pò più complicato. Ma con la giusta attenzione è possibile farlo. Dobbiamo innanzitutto decidere a cosa ci serve un deposito bancario. Per prima cosa cerchiamo di vedere quali e quanti tipi di conto esistono. Vedete ogni giorno decine di pubblicità che mostrano conti dalle differenti caratteristiche e con differenti servizi, ma possiamo raggrupparli in tre grandi categorie: i conti ordinari, i conti in convenzione ed i conti a pacchetto. Già da questa prima suddivisione possiamo orientarci su un tipo di conto o su una altro. Individuata la categoria di conto che più ci si addice, è giunto il momento di confrontarne i vari tipi. Per farlo la via migliore è quella di considerare quanto ci costerà un conto corrente. Per determinare il costo di un conto corrente è necessario tenere in considerazione sia i costi fissi (come il canone del conto corrente e delle carte di pagamento, le spese di comunicazione al cliente, etc.) che i costi variabili (registrazione delle operazioni, servizi aggiuntivi, spese di liquidazione degli interessi). Questo andrebbe fatto per ogni conto corrente esistente fino a giungere al conto migliore per noi. Essendo i costi diversi per ogni tipo di persona ed essendo praticamente impossibile comparare da soli tutti i conti, i potenziali clienti sono stati suddivisi in profili tipo di utilizzo, a secondo dello stato civile, dell’età e dell’uso che potrebbe fare del conto corrente. Le categorie stabilite sono: profilo giovani, profilo famiglie bassa operatività, profilo famiglie media operatività, profilo famiglie elevata operatività, profilo pensionati bassa operatività, profilo pensionati media operatività, profilo operatività bassa (per i conti a consumo).
E’ stato poi deciso di valutare secondo criteri prestabiliti ogni conto corrente assegnandogli un punteggio che indichi il costo della sua tenuta: questo parametro si chiama I.S.C. (Indicatore Sintetico di Costo). L’ISC viene poi espresso con un numero che indica il costo annuo del conto e quindi confrontare i vari conti correnti, ora, significa di fatto confrontare gli indicatori sintetici di costo e verificare quale sia il conto corrente meno caro.
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