Pensioni: nuove regole a gennaio

SMILEDopo aver parlato più volte di pensione e previdenza sociale, arriviamo ora alle nuove regole, in vigore dal 01 gennaio 2011, per poter accedere alla pensione sociale obbligatoria. Ricordate che nel 2007 erano entrate in vigore nuove norme sul collocamento in pensione?

In quelle norme si prevedevano delle variazioni sulla combinazione età anagrafica ed età contributiva del lavoratore per poter aver diritto alla previdenza sociale. Da gennaio 2011 i requisiti per accedervi cambieranno quindi, secondo un intervento già programmato, che farà risparmiare allo Stato circa 38 miliardi di euro. Con queste nuove regole si arriverà alla cosiddetta quota 96, ossia la somma tra l’età anagrafica e quella contributiva dovrà essere almeno pari a 96 anni. In parole povere da gennaio 2011 saranno necessari almeno 60 anni di età e 36 di contributi (60+36=96, 61+35=96 etc., ecco la quota 96). Contemporaneamente entra in vigore anche la cd. finestra mobile, ossia delle finestre temporali durante le quali si potrà cessare l’attività lavorativa. Con la combinazione di queste norme un lavoratore dipendente non potrà lasciare il lavoro al compimento del 60° anno di età e il 36° contributivo, ma dovrà aspettare il compimento del 61° anno di età, cioè dovrà aspettare ulteriori 12 mesi. Per quanto riguarda invece i lavoratori autonomi la quota sarà pari a 97 e 61 anni di età anagrafica. Per loro la finestra mobile è pari a 18 mesi.  A prescindere dall’età anagrafica è invece sempre possibile ottenere la pensione di anzianità con almeno 40 anni di contributi, rispettando sempre la finestra mobile. Per chi invece ha già maturato i requisiti minimi entro dicembre 2010 potrà lasciare il lavoro a gennaio o luglio, con quota 95 e minimo 59 anni di età.

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