Federalismo fiscale in poche parole

italiaSi sente sempre più parlare di federalismo fiscale e in realtà è un argomento che tiene banco sin dall’unificazione dell’Italia. Ora probabilmente siamo alla stretta finale e con la Legge delega nr.42 sembra che il governo riuscirà ad introdurlo in modo progressivo a partire dall’anno 2012.
Il cambiamento sarebbe semplice ma epocale. Ad oggi è lo Stato che raccoglie i tributi e poi in parte li utilizza direttamente ed in parte li ridistribuisce agli enti locali (Regioni, Province e Comuni).
Con l'introduzione del federalismo fiscale invece gli enti locali dovranno rendersi economicamente autonomi ricevendo dallo Stato centrale sempre meno contributi. Per ottenere le somme necessarie al proprio fabbisogno verranno quindi progressivamente innalzate le percentuali di tributi che ogni cittadino verserà a favore di questi, diminuendo contemporaneamente quelli versati allo Stato.
La prima variazione riguarderà la cd. addizionale regionale. Sino al 2012 questa è fissata allo 0,9%. Successivamente ogni Regione, per poter sopperire alle proprie necessità economiche, potrà innalzarla sino allo 0,5% sino al 2013, al 1,1 % per il 2014 e del 2,1% a partire dal 2015.  Questi innalzamenti però non saranno applicabili per i livelli di reddito più bassi (cioè sino a €.28.000,00). Inoltre le stesse Ragioni potranno prevedere sgravi fiscali per carichi di famiglia anzichè emettere poi misure per il sostegno sociale, come buoni etc. Questo per quanto riguarda le imposte sulle persone fisiche, ossia l’IRPEF. Per quanto riguarda invece l’IRAP (ossia l’imposta sulle attività di impresa) le Ragioni hanno la facoltà di diminuirla anche sino ad azzerarla.
Nuove entrate sono già previste per le Province che dal 2014 riscuoteranno l’imposta sostitutiva sulla assicurazioni auto con facoltà di incrementarla dall’attuale 12,5% sino al 14,5%. Riscuoteranno inoltre, insieme alle Regioni, il bollo auto. Altra loro entrata sarà assicurata dalle accise sulla benzina. Di contro cederanno allo Stato le accise sull’energia elettrica.
Novità importanti potrebbero essere introdotte circa le imposte sulle abitazioni a favore dei Comuni. Ad oggi si parla sia di un’imposta che sostituirebbe ed accorperebbe tutte le imposte sulla casa (detta IMU Imposta Municipale Unica), ma l’ipotesi più probabile è l’introduzione dell’IMP sugli immobili(imposta municipale propria), una sorta di Ici fissata dallo Stato e che ogni Comune potrebbe variare sino ad una percentuale massima dello 0,3%.
Nota positiva è che tutte queste variazioni non dovranno comportare l’aumento della pressione fiscale sui cittadini.
Queste sono, o almeno dovrebbero essere, le prime novità che verranno introdotte dal federalismo fiscale, novità che potrebbero portare a dei benefici per il cittadino ma, soprattutto per i territori più poveri o meno densamente popolati (che potrebbero anche pensare ad un accorpamento) anche disagi e peggioramento dei servizi.
Voi cosa ne pensate?

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1 commento:

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